Cominciamo il nuovo laboratorio nell'aula dell'Università che ci ospita da quest'anno: calda, silenziosa, accogliente, una meraviglia!
Cambia anche la pianificazione dell'anno. Per avere più tempo da dedicare allo spot dell'Open Source Day in ottobre, decidiamo di portare in scena il nostro spettacolo in giugno. Il Palamostre è già occupato per quel periodo, quindi ci rivolgiamo alla sala Madrassi in via Gemona.
Scopriamo un autore meraviglioso, moderno: Mark Ravenhill, che ha scritto testi proprio per giovani attori. "Io con te ho chiuso" ripropone la storia delle "Preziose ridicole" di Molière in chiave contemporanea, mettendo il miraggio della fama tra quattro ragazze e i loro fidanzati, i quali si vendicheranno con uno spettacolare scherzo.
Il laboratorio e le prove sono concentrati, per arrivare in scena in tempo. Intanto, decidiamo di rendere lo spettacolo accessibile a sordi, ciechi e ipovedenti organizzando sovratitolazione, audiodescrizione e interpretariato in Lingua dei Segni.
Lo spettacolo comprende un numero di ballo e canto: musichiamo il testo della canzone contenuta nel copione e andiamo a registrarla in studio. Nel frattempo i ragazzi si cimentano nella coreografia!
La sala Madrassi è molto accogliente e riusciamo a sfruttare al meglio i suoi spazi. Il pubblico si diverte e apprezza molto lo spettacolo, davvero in linea con i nostri tempi!
Open Source Day Spot
Quest'anno, grazie al tempo in più per organizzare le riprese, riusciamo a includere scene in esterno giorno. Inoltre, un membro dell'AsCI viene a partecipare come attore. Controllate il risultato qui a sinistra!
Sogno di una notte di mezza estate
2007, 2009, 2011, 2013... Anche questo è un anno dispari e immancabilmente ci viene richiesta una replica di "Sogno", anzi addirittura due!
La prima in una sede perfetta, il parco del Castello di Torre a Pordenone. Atene la raffiguriamo recitando dai balconi della villa, mentre la foresta è la conca erbosa davanti a essa. La pioggia fa di tutto per scoraggiarci ma alla fine spunta l'arcobaleno e finiamo di allestire il tutto. A dieci minuti dalla fine riprende a piovigginare e la regista propone, al pubblico che non vorrebbe andare via, un finale accelerato. Dopo, ad ombrelli aperti, ci prendiamo gli applausi.
La seconda replica, inaspettata, la facciamo in autunno in sala Comelli a Udine. E' l'unico spettacolo infatti che abbiamo in italiano. E' dura adattarci di nuovo a uno spazio chiuso, ma con una giornata intera di preparazione ce la facciamo, e il pubblico anche in questo caso è entusiasta.
Con il nostro spettacolo in friulano Ae fin e tornin dutis replichiamo a Enemonzo, Collrumiz e Sevegliano, tuttavia verso la fine dell'anno i nostri conti si avvicinano al rosso, e allora facciamo questo tentativo: vendere immagini di stock. Qui c'è qualche esempio: che ne pensate?
Se vi piacciono le nostre parentesi demenziali, quest'anno abbiamo presenziato alla laurea di uno dei nostri, truccati a tema con la tesi: la possessione demoniaca nel cinema!